Motorola

Motorola ha svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’informatica, contribuendo in modo significativo all’evoluzione dell’hardware dei computer, dei microprocessori e delle telecomunicazioni. Fondata nel 1928 a Chicago, originariamente come “Galvin Manufacturing Corporation,” la compagnia iniziò producendo batterie e radio, per poi adottare il nome “Motorola” nel 1947, simbolo della sua espansione nel mondo delle tecnologie di comunicazione e elettronica.

I primi microprocessori (anni ’70)

Motorola è stata una delle prime aziende a sviluppare microprocessori, componenti fondamentali per il funzionamento dei computer. Nel 1974, introdusse il Motorola 6800, uno dei primi microprocessori a 8 bit, utilizzato in una varietà di applicazioni, tra cui sistemi di automazione industriale, elettrodomestici e dispositivi per l’automobile. Questo fu uno dei concorrenti principali dell’Intel 8080, un microprocessore altrettanto rivoluzionario per il periodo.

La famiglia 68000 (anni ’80)

Negli anni ’80, Motorola rivoluzionò il mercato con il Motorola 68000, un microprocessore a 16/32 bit, caratterizzato da una architettura avanzata e una maggiore potenza di calcolo. Questo chip fu utilizzato in vari computer e console di gioco, tra cui:

  • Apple Macintosh: il primo Macintosh, lanciato nel 1984, montava un processore Motorola 68000. Questa scelta fece sì che i Macintosh fossero potenti, relativamente economici e altamente competitivi.
  • Commodore Amiga e Atari ST: altre linee di computer iconiche degli anni ’80 usarono il 68000, rendendo Motorola un nome familiare nel mondo dell’informatica domestica e dei videogiochi.
  • Sega Genesis (Mega Drive): la console di gioco Sega Genesis utilizzava il Motorola 68000, contribuendo al suo successo tra i gamer negli anni ’90.

La famiglia di processori 68000 ha segnato un momento storico nell’informatica e nei dispositivi embedded, e ha gettato le basi per il concetto di personal computing come lo conosciamo oggi.

PowerPC e l’alleanza con IBM e Apple (anni ’90)

Negli anni ’90, Motorola si unì ad IBM e Apple per sviluppare la linea di processori PowerPC. Questo consorzio, chiamato “AIM Alliance,” puntava a contrastare il monopolio di Intel nel settore dei processori. La serie PowerPC fu usata da Apple nei suoi computer fino al 2006 e divenne popolare anche in alcune workstation e server di IBM.

I processori PowerPC si distinsero per la loro architettura RISC (Reduced Instruction Set Computing), che consentiva una maggiore efficienza e performance in certe applicazioni rispetto ai processori Intel basati su CISC (Complex Instruction Set Computing). Tuttavia, a causa di difficoltà nella competizione con Intel e del bisogno di Apple di passare a processori più potenti e a risparmio energetico, il progetto PowerPC perse slancio negli anni 2000.

Telecomunicazioni e l’avvento dei telefoni cellulari

Nel mondo dell’informatica non si può ignorare l’impatto di Motorola nelle telecomunicazioni. Nel 1983, Motorola lanciò il DynaTAC 8000X, il primo telefono cellulare portatile al mondo, un dispositivo storico che aprì la strada alla rivoluzione mobile. Successivamente, con la serie MicroTAC e soprattutto con il Motorola RAZR nel 2004, l’azienda consolidò il proprio ruolo di leader nel settore della telefonia mobile.

Declino e riadattamento

Negli anni 2000, Motorola ha avuto una fase di declino a causa della crescente concorrenza nel settore dei dispositivi mobili, specialmente con l’emergere di aziende come Apple e Samsung. Nel 2011, Motorola si è divisa in due parti: Motorola Mobility, che si occupava dei telefoni cellulari, e Motorola Solutions, che si concentrava sulle tecnologie di comunicazione per le aziende e il governo. Google ha acquistato Motorola Mobility nel 2012 per proteggere Android ma ha poi venduto l’azienda a Lenovo nel 2014.

Motorola ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo degli standard GSM e CDMA, fondamentali per le comunicazioni cellulari moderne. Ha innovato nei microprocessori, come la famiglia 68000 e la collaborazione per i PowerPC, migliorando la potenza di calcolo dei computer. Ha contribuito all’espansione del mobile computing con dispositivi mobili e infrastrutture per reti cellulari, favorendo lo sviluppo dell’informatica mobile.