Agosto 1981, nasce il PC IBM: quando una sporca dozzina fece scacco matto
Nell’agosto 1979 i dirigenti di IBM si riunirono per discutere della crescente minaccia(!) dei Personal Computer e quindi sulla necessità di sviluppare un nuovo tipo di macchina per controbattere alla nuova concorrenza: in primis Commodore e Apple.
La nuova squadra, chiamata informalmente “The Dirty Dozen”, la sporca dozzina ( ricordate il famoso film? ) era composta da un gruppo di ingegneri provenienti da tutta IBM e fu autorizzata a fare tutto ciò che avrebbe ritenuto necessario per raggiungere lo scopo che le era stato assegnato. A capo del progetto ( denominato “Project Chess” ) fu messo Bill Lowe, rimasto nella storia con il titolo di “padre del Personal Computer”. Fu deciso di adottare un’architettura aperta così i rivenditori, in caso di riparazione, potevano utilizzare parti standard facilmente reperibili sul mercato.
Particolare mooolto interessante: il team si focalizzò anche sulla costruzione della tastiera(!) che doveva essere robusta ed affidabile. Infatti la “vita” stimata di ogni tasto era di 100 milioni di battute! Ecco di nuovo il caso di un particolare che rende l’idea della qualità di un intero progetto. Questa tastiera produceva il famoso suono schioccante che forniva un piacevole un feedback tattile che all’epoca non aveva rivali. Queste tastiere sarebbero diventate uno dei punti di forza del PC IBM, rimanendo sulla cresta dell’onda per quasi vent-anni.
Dopo uno sviluppo di 12 mesi(!), IBM il 12 agosto 1981 fu finalmente pronta per annunciare il suo PC che fu chiamato IBM Model Number 5150, ma passò alla storia come “Personal Computer IBM” e divenne lo standard per i Personal Computer Desktop, generando un’enorme indotto per la produzione e fornitura di periferiche ed espansioni.
Intendiamoci: per molti versi il PC IBM era inferiore ai suoi concorrenti più economici, ma le aziende consideravano l’IBM un cavallo vincente, anche grazie all’eccezionale supporto che aveva per i propri clienti e la sua esperienza nel campo dei Microcomputer.
Nel 1983, due terzi dei clienti aziendali preferivano il PC rispetto ad Apple e nel 1984, il PC IBM superò l’Apple II come il computer desktop più venduto.
Il PC era troppo costoso per gli utenti domestici nonostante il successo nelle aziende. Il prezzo base non includeva monitor o floppy drive, mentre un modello intermedio con 64KB di RAM, floppy drive e monitor costava oltre $3.000 (oltre 8.000 euro di oggi). Le aziende rivali nel frattempo non stettero con la mani in mano e colsero l’opportunità, grazie all’architettura aperta del PC IBM, di invadere il mercato con cloni del PC IBM ( ma questa è un’altra storia! ) . IBM Compatibile era la parola magica per progettare e vendere PC negli anni 80 e 90.