Coleco Adam Computer, famolo strano
Tra la pletora di Home Computer degli anni 80 l’Adam era davvero particolare ( oddio come parlo forbito oggi! … forbito, forbito chi era costui? ). Più che un Computer, era un dispositivo di espansione per console ColecoVision ( il famoso produttore americano di giocattoli e videogiochi Coleco ).
Fu un tentativo di seguire il successo della console per videogiochi, convertendola in un Computer domestico e come unità autonoma. In quanto tale, aveva il vantaggio di essere completamente compatibile con tutti i giochi e le periferiche ColecoVision.
Il Computer era dotato di 64 KB di memoria, un’unità nastro per i salvataggi, una stampante a margherita e software di produttività. Fu rilasciato nell’ottobre 1983 con un prezzo iniziale di 700$, non molto, anche se il prezzo del Commodore 64 era di 200$, in quanto qui era compresa una stampante, un word processor e dei giochi. Un’altra particolarità era che all’accensione si comportava come una macchina da scrivere: tutto quello che si batteva sulla tastiera veniva stampato, ma se veniva venduto con un word processor!! Che senso aveva? Una difficoltà dallo staccarsi dal passato?
Adam aveva delle “vicinanze” con la Apple: il suo Basic era praticamente compatibile con quello della concorrente, tanto che, visto che la documentazione del linguaggio era proprio misera, gli utenti utilizzavano i manuali del Basic della Apple! A proposito del nome Adam, si dice che il nome fu scelto perchè la Coleco volesse prendere un “morso” di tecnologia dai Computer Apple. Beh ma allora non era meglio “Eve”?
Sebbene la sua presentazione e il suo concetto fossero stati accolti positivamente, Adam fu pesantemente criticato al momento del lancio per numerosi difetti nelle prime unità: la macchina generava un’onda di energia elettromagnetica all’avvio che poteva cancellare il contenuto di qualsiasi supporto rimovibile lasciato all’interno. A peggiorare le cose, i manuali istruivano l’utente a inserire il nastro nell’unità prima di accendere il Computer! Altra stranezza: la decisione di utilizzare la stampante per fornire energia all’intero sistema quindi se l’alimentatore della stampante si guastava o la stampante mancava, nessuno del sistema funzionava.
Circa il 60 percento dei proprietari di Adam restituì le proprie unità a causa di questi problemi. Oltre ai difetti, Adam ha anche sofferto di problemi di disponibilità nei negozi, con Coleco che spedì solo 95.000 unità anziché l’obiettivo di 500.000 entro la fine del 1983. L’Adam fu interrotto nel gennaio 1985 e la Coleco non si riprese mai dalle perdite subite, interrompendo poco dopo la produzione del ColecoVision e dichiarandosi infine in bancarotta nel 1988.
Anche se considerato uno dei peggiori Computer di sempre da alcune testate giornalistiche informatiche, Adam ha avuto un seguito tra gli appassionati che continuano a sviluppare hardware e software per questa macchina.